Riccardo Omini: «Puntiamo su residenze di qualità »

In un momento come questo la parola d’ordine, anche per quanto riguarda il mercato immobiliare, è resistere. Aspettare che l’emergenza sanitaria passi, «continuando a proporre progetti di qualità». Riccardo Omini conosce il settore come le sue tasche e, nonostante sia consapevole delle difficoltà di questo momento, è ottimista. È socio e responsabile vendite di Breme 26, la società immobiliare che sta realizzando un nuovo condominio in via Ludovico di Breme a Milano, nelle vicinanze del quartiere Portello. Ha già seguito, passo dopo passo, la realizzazione di altri due complessi nella stessa via: il primo, al civico 18, portato a termine nel 2006, il secondo, al 44, costruito nel 2016 e finito nel 2018. La sua esperienza ventennale conta numerosi appartamenti realizzati a Milano, in Lombardia e in altre regioni.

 

Cosa significa, oggi, lavorare nel settore immobiliare? È ancora una buona idea comprare casa a Milano?

Assolutamente sì, Milano è sempre un buon mercato. Sia per chi acquista un appartamento, sia per i grandi gruppi che decidono di investire: la città, anche rispetto ad altre in Italia ma non solo, tiene bene. Certo, ora è tutto rallentato, ma il rapporto tra domanda e offerta tornerà in equilibrio. Bisogna stringere i denti e aspettare che la burrasca passi. L’importante è offrire sempre prodotti di qualità ai potenziali clienti: penso sempre che sia meglio mantenere uno standard qualitativo alto, piuttosto che puntare su cifre di vendita basse. Si tratta di una strategia che, a mio avviso, a medio e lungo termine paga.

 

Cosa intende con “prodotto di qualità”?

Noi, ad esempio, con la residenza Breme 26, proponiamo una soluzione di 47 appartamenti in classe energetica A, quindi con un’efficienza energetica molto alta. L’edificio infatti è altamente performante sia per quanto riguarda il riscaldamento che il raffrescamento, grazie anche alla qualità dei serramenti. In copertura, inoltre, è prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici che serviranno per limitare le spese condominiali, ad esempio, sui consumi delle parti comuni. Anche tutta l’impiantistica – che rispetto alla residenza costruita nel 2004-2006, ad esempio, è naturalmente diversa – è all’avanguardia.

 

Cosa cercano i clienti quando acquistano casa?

Le esigenze, con il passare del tempo, sono cambiate. Oggi, anche alla luce della pandemia in corso e del conseguente lockdown, chi cerca casa ha bisogno di spazi nuovi. Chi, dunque, le case le progetta, deve tenerne conto: servono spazi extra rispetto all’appartamento in sè, aree comuni che siano davvero fruibili. Il terrazzo o il balcone, prima di tutto: le nostre soluzioni, più o meno grandi, hanno tutte uno spazio esterno profondo 1,80 metri. Molto più di un balcone. Anche un giardino condominiale aiuta, o una palestra, o uno spazio interno che possa essere utilizzato come coworking: a questo proposito, sempre per la residenza di via Breme 26, abbiamo previsto il wi-fi condominiale, una bella novità. Sta poi agli inquilini scegliere come utilizzare gli spazi comuni, noi diamo loro un’opportunità.

 

Tre progetti residenziali realizzati nella stessa via. Perché?

Già da quando abbiamo costruito la prima residenza, nel 2004, ci siamo subito resi conto delle potenzialità sia della via che dell’intera zona. Via di Breme è una delle traverse più belle di viale Certosa: è larga, spaziosa, luminosa e con un numero di attività discrete. Il palazzo al civico 26, poi, ha un’estetica molto movimentata che si integra e parla con la strada: gli appartamenti con doppia esposizione, inoltre, hanno anche un piacevole affaccio verde sull’oratorio. Tornando alla zona, siamo vicini al Portello, non mancano i servizi, i viali alberati e quel fermento che chi vive in città cerca, pur nella tranquillità della vita quotidiana.

 

Alcuni scorci di interni ed esterni del nuovo progetto in via Breme, 26

Per maggiori informazioni potete contattarci via mail a info@breme26.com oppure telefonicamente allo 02 4044505 / 389 4910672

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