Via Ludovico di Breme, un murales nel parco per raccontare la rinascita nel post pandemia

Un murales lungo 70 metri e alto 17, uno dei più grandi d’Europa, simboleggia la rinascita del parco di via Ludovico di Breme, nella periferia nordoccidentale di Milano: un quartiere che negli ultimi anni sta andando incontro a un processo di riqualificazione radicale.

“Faccio parte del comitato Petrarca Milano, che da tanti anni è attento allo sviluppo di questo quartiere per cercare di migliorarlo, per tutti i cittadini che ci vivono”, spiega Federico Guastoni. “Ci troviamo nella periferia nord-ovest di Milano, anche se a me non piace più usare la parola periferia perché sono convinto che nel giro di tre o quattro anni, considerando tutti gli sviluppi, questo quartiere non sarà più da considerarsi una zona periferica ma una parte integrante della città con una propria identità”.

UN COMITATO ATTIVO

Il comitato Petrarca, aggiunge Guastoni, “è un gruppo di persone che si è costituito informalmente una quindicina di anni fa e che da molto tempo intrattiene stretti rapporti con privati e con l’amministrazione comunale, principalmente con il municipio 8, per cercare di portare avanti le istanze dei cittadini e migliorare il quartiere proponendo progetti che vadano in questo senso”.

NUOVA VITA

Tra questi c’è il parco di via Ludovico di Breme, un’area per la quale “il comitato si è speso in prima persona affinché venisse riqualificata già nel 2016, grazie al municipio”, sottolinea Guastoni.

“Personalmente, a partire dal 2017 ho iniziato a lavorare a un progetto che potesse dare nuova vita alla parete, grazie alla realizzazione di un grande murales. Abbiamo fatto diversi tentativi, ma non mi sono mai arreso e con l’aiuto dell’amministrazione comunale, ma anche grazie al supporto di diversi imprenditori che stanno investendo in questa zona, come il signor Omini, siamo riusciti a realizzare uno dei più grandi murales d’Italia, un’opera con un enorme valore sociale e umano”.

RIVIVERE I MESI DELLA PANDEMIA

Questo murales, racconta Guastoni, “è molto importante perché parla di un’esperienza che purtroppo abbiamo vissuto tutti: la pandemia di covid-19.  L’opera vuole celebrare tutte le categorie dei lavoratori che non si sono mai fermati e allo stesso tempo richiamare l’attenzione anche su altre tematiche, come l’ambiente e i rapporti sociali”.

Il murales, ad esempio, “raffigura anche i bambini, per ricordare che durante i primi mesi della pandemia molti ragazzi italiani non potevano neanche frequentare le lezioni a distanza, perché in tante zone d’Italia la rete internet non funziona in maniera ottimale. Sono poi rappresentati anche gli operai dei cantieri: l’edilizia è uno dei pilastri dell’economia italiana ed è anche grazie a questo settore che siamo riusciti a realizzare questo murales. Per noi era importante ricordarlo, anche perché quello edile è un comparto che non si è mai fermato durante la pandemia, se non nella primissima fase”.

UN’OPERA MONUMENTALE

L’opera attrae molti visitatori. “Vedo spesso auto che si fermano a fotografarlo perché effettivamente il murales è di dimensioni imponenti e monumentali”, fa sapere Guastoni. “Osservarlo, secondo me, è come rivedersi: rivivere quei giorni in cui non sapevamo a cosa saremmo andati incontro, in cui tutti eravamo prigionieri del dubbio, e ricordarsi che ci sono tante figure che ci hanno consentito comunque di continuare a vivere, seppure in maniera diversa, la nostra vita. Pensiamo ai rider che ci portavano il cibo, o agli operai che hanno continuato a lavorare nei cantieri. Quest’opera raffigura tanti aspetti in cui noi possiamo rivederci, e risveglia in noi emozioni importanti”.

UN QUARTIERE IN EVOLUZIONE

Il tutto in un quartiere che sta attraversando una forte evoluzione. “Il consiglio che mi sento di dare è quello di prendere in considerazione questo quartiere perché è una parte di città che sta cambiando”, osserva Guastoni. “La zona può cambiare in maniera estremamente positiva perché ci sono moltissime opportunità: c’è verde, c’è tanto spazio, è un quartiere che fortunatamente può ancora vivere una rinascita rispetto ad altre parti della città. Sono stati avviati numerosi progetti che si concluderanno nel giro di tre o quattro anni e secondo me a breve questo quartiere sarà un bel luogo da vivere, per i cittadini e non solo”.

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